21TRIENNALE: 21st Century. Design After Design
Aprile 2016
Una selezione di immagini in anteprima della XXI Esposizione Internazionale dal titolo “21st Century. Design After Design” si svolgerà dal 2 aprile al 12 settembre 2016.
Aprile 2016
Una selezione di immagini in anteprima della XXI Esposizione Internazionale dal titolo “21st Century. Design After Design” si svolgerà dal 2 aprile al 12 settembre 2016.
Aprile 2016
Dopo una pausa di 20 anni, La Triennale di Milano riprende le sue mostre internazionali: la XXI Esposizione Internazionale dal titolo “21st Century. Design After Design” si svolgerà dal 2 aprile al 12 settembre 2016.
La Giuria, tutta al femminile, è composta da professioniste di alto profilo nel campo dell’architettura e, più in generale, nella promozione di un’innovazione sostenibile a livello socio-economico, con un importante background di conoscenze e competenze nel racconto di una nuova geografia culturale, su cui si profilano idealmente le esperienze delle progettiste nominate.
Cazú Zegers (Cile)
Anche nella situazione dell’architettura contemporanea, dove la cultura di un nuovo international style compenetra ancora gran parte degli edifici, Cazú Zegers si pone come primo obiettivo della sua attività progettuale e di ricerca la scrittura di un linguaggio architettonico che possa rappresentare appieno il Cile, in primis, e quindi tutto il Sud America.
Marion Weiss (Usa)
“It’s not about the world of architecture, but the architecture of the world”. Parafrasando il motto del designer/teorico Bruce Mau in Massive Change, lo slogan potrebbe ben rappresentare la complessità della ricerca progettuale sviluppata negli ultimi 20 anni da Marion Weiss, architetto americano co-fondatrice dello studio Weiss/Manfredi.
Špela Videčnik (Slovenia / Francia)
La strategia progettuale centrale nel lavoro di Špela Videčnik e del suo studio OFIS arhitekti – fondato nel 1996 con Rok Oman – consiste nel trasformare le restrizioni in opportunità, attuando così una tattica per certi versi sovversiva, che trova nelle regole un’opportunità per superare le regole stesse.
Elisa Valero Ramos (Spagna)
L’idea non scontata che l’architettura sia un mezzo per dare risposta a bisogni profondi sostanzia il lavoro complesso di Elisa Valero Ramos, dando un criterio trasversale di lettura dei suoi molti progetti.
Twitee Vajrabhaya Teparkum (Tailandia)
Se il mondo dell’architettura si pone al di là del mondo fisico visibile allo sguardo e se la sua essenza sta nell’invisibile e nell’ignoto, come sostiene Twitee Vajrabhaya Teparkum, allora il senso dei suoi lavori va cercato nei dettagli minuti, nel rapporto tra forme e materiali, nell’empatia che si instaura tra gli spazi e le persone che ne fanno uso.
Sparch Architects (Grecia) – Rena Sakellaridou, Morpho Papanikolaou
Per Rena Sakellaridou e Morpho Papanikolaou, con il loro studio Sparch, gli edifici sono innanzitutto entità ibride.
Sketch – Maria Menezes, Diana Nunes (Mozambico)
Una certa cultura modernista ha preteso che il luogo dove si svolge la pratica architettonica di un progettista non ha influenza sul suo lavoro.