Jennifer Siegal – Nominees arcVisionPrize 2016
Jennifer Siegal (Usa)
Chiamare il suo studio Office of Mobile Design (fondato nel 1998) è stata per Jennifer Siegal una diretta conseguenza del suo grande interesse per gli spazi “transitori”.
Jennifer Siegal (Usa)
Chiamare il suo studio Office of Mobile Design (fondato nel 1998) è stata per Jennifer Siegal una diretta conseguenza del suo grande interesse per gli spazi “transitori”.
Plasma Studio (Gran Bretagna/Cina/Italia) Eva Castro, Ulla Hell.
La capacità di modellare non solo le forme, ma le idee, i profili culturali e naturalmente le rispettive immaginazioni alimenta gli architetti Eva Castro, argentina, e Ulla Hell, italiana, e prende corpo nella multiforme attività del loro studio, non a caso chiamato proprio Plasma.
Abha Narain Lambah (India)
Come Dalila Elkerdany in Egitto, anche Abha Narain Lambah ha trovato la sua vocazione e il successo professionale nel lavoro sulla conservazione del patrimonio architettonico:
Mikou Studio – Salwa Mikou Selma Mikou (Francia)
Le franco-marocchine Salwa Mikou e Selma Mikou nascono e crescono a Fez, dove subiscono l’influenza dei contrasti di luci e ombre della città di Medina (la più estesa al mondo).
Amanda Levete (Gran Bretagna)
Per anni attiva nello studio Future Systems, dal 2009 come indipendente, Amanda Levete eredita la cultura della costruzione d’avanguardia, convinta che ogni progetto architettonico debba costituire una forma di innovazione.
Mao Harada (Giappone)
Mao Harada si sente parte della prima generazione di architetti giapponesi consci dei limiti intrinsechi del modernismo e, in quanto tale, concepisce l’architettura e la città non come l’esito di una sequenza logica e univoca di ragionamenti ma come un organismo complesso e talvolta anche contraddittorio, sempre non determinista.
Pat Hanson (Canada)
L’idea che l’architettura debba andare oltre la mera risposta funzionale ai bisogni alimenta tutto il lavoro di Pat Hanson, tra le progettiste più dinamiche della nuova scuola canadese.
Petra Gipp (Svezia)
Tra le costanti progettuali che permettono di identificare buona parte dell’architettura realizzata negli ultimi anni nei paesi del Nord Europa come “Architettura nordica” stanno la ricerca di semplicità volumetrica, spesso ai limiti dell’astrazione, la trasparenza compositiva e una grande attenzione per le qualità tecnologiche ed espressive dei materiali.
Dalila Elkerdany (Egitto)
Nel panorama globale dell’architettura costruita riveste un ruolo determinante il tema della conservazione del passato, che non è solo appannaggio dei paesi più ricchi e politicamente stabili: anche nelle aree geoculturali più segnate da contraddizioni questo tema lascia un ampio spazio alla “ricerca paziente” di molte donne architetto.
Sara De Giles Dubois (Spagna)
La capacità di combinare progettazione e ricerca, nodo centrale per il perseguimento dell’innovazione architettonica, costituisce anche la nota caratterizzante dell’attività di Sara De Giles Dubois: